Che cos’è la sofferenza?

Che cos’è la sofferenza?

La sofferenza riguarda tante cose e fa davvero molto male. Concordo con John Piper che possiamo accomunare le svariate forme della sofferenza. Pensate quanto siano differenti le cause della sofferenza: la persecuzione, il cancro, uno tsunami o perfino le conseguenze di peccati passati a cui ormai abbiamo rinunciato (quest’ultimo esempio è mio e non di Piper).

Nel cap. 10 del suo libro Desiderare Dio John Piper scrive il seguente sulla sofferenza: “Tutte le esperienze di sofferenza nel cammino dell’ubbidienza cristiana, a causa della persecuzione, della malattia o di un incidente, hanno questo in comune: tutte minacciano la nostra fede nella bontà di Dio e ci inducono nella tentazione di abbandonare il cammino dell’ubbidienza. Perciò, ogni trionfo della fede e ogni perseveranza nell’ubbidienza sono testimonianze della bontà di Dio e della preziosità di Cristo, indipendentemente se il nemico sia la malattia, Satana, il peccato o il sabotaggio”.[1]

Più avanti Piper aggiunge (p. 251): “Ciò che trasforma le sofferenze in sofferenze con e perCristo non è quanto deliberata sia la malvagità dei nostri nemici, ma quanto fedeli siamo noi. Se apparteniamo a Cristo, allora quello che ci accade è per la sua gloria e per il nostro bene, che sia causato da [un] virus o dai nemici”.

Il punto è che, per il credente, ciò che accomuna tutte le sofferenze, tutte le afflizioni, tutte le tribolazioni – insomma, tutte le prove – è il modo in cui le affrontiamo.

Pur non volendo banalizzare la sofferenza di nessuno (personalmente odio soffrire), bisogna far presente che, secondo la Bibbia, c’è un senso in cui la sofferenza è un dono di Dio. Considerate il parallelismo trovato in Filippesi 1:29: “Perché vi è stata concessa la grazia [charizomai], rispetto a Cristo, non soltanto di credere in lui, ma anche di soffrire per lui”. Dio ci ha ‘dato’, ci ha ‘donato’ (è questo il senso di ‘concessa’) sia di credere in lui, sia di soffrire per lui. Entrambi sono doni di Dio. Se qualcuno dovesse dubitare del significato di dare/donare per il verbo tradotto ‘concesso’ in Filippesi 1:29, consideri questo. Si tratta dello stesso verbo adoperato, sempre da Paolo, in Romani 8:32: “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà [ecco di nuovo il verbo charizomai] forse anche tutte le cose con lui?” Notate un altro versetto in Filippesi (3:10) con un binomio che include la sofferenza: “Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, [a] la potenza della sua risurrezione, [b] la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte”.

[1] John Piper, Desiderare Dio, BE Edizioni, Firenze 2016, p. 249. Il libro Desiring God è disponibile gratis a questo link http://www.desiringgod.org/resource-library/books/desiring-god

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