Dio ci disciplina perché abbandoniamo i nostri idoli e ci aggrappiamo invece a lui

Se siamo credenti riconosciamo insieme al salmista che il Signore ci disciplina perché noi lasciamo i nostri idoli e ci aggrappiamo sempre di più a lui. Se non siamo credenti dovremmo vedere le difficoltà della nostra vita come stimoli d’amore da parte del nostro Creatore di invitarci ad appellarci a lui affinché egli diventi anche il nostro Redentore, altrimenti noi siamo e noi rimaniamo vanità”, niente di più, niente di meno 🙁 In entrambi i casi il nostro diritto di appellarci al Padre ed essere accolti da lui proviene dal sacrificio del perfetto Dio-uomo, il Signore e Salvatore Gesù Cristo, che diventò uomo per noi uomini e per la nostra salvezza. Gloria all’unico Dio santo e glorioso, Padre, Figlio e Spirito Santo! Salmo 39:“6 Certo, l’uomo va e viene come un’ombra; certo, s’affanna per quel ch’è vanità; egli accumula ricchezze, senza sapere chi le raccoglierà. 7 E ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. 8 Liberami da tutti i miei peccati; non abbandonarmi agli scherni dello stolto. 9 Sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che hai agito. 10 Allontana da me il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano. 11 Castigando la sua iniquità tu correggi l’uomo, distruggi come tarlo quel che ha di più caro; certo, ogni uomo non è che vanità.12 O SIGNORE, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio al mio grido; non essere insensibile alle mie lacrime; poiché io sono uno straniero davanti a te, un pellegrino, come tutti i miei padri. 13 Distogli il tuo sguardo, perché io respiri.”

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