Getting hit by air, ovvero la frescata sì o no?

Sono un italiano disobbediente, forse perché ho anche del sangue irlandese (quasi la metà) e inglese (l’altra parte di quella metà) e perché sono cresciuto all’estero. Magari è per questo motivo che violo un sacco di regole “sacre” a quanto pare prettamente italiane sulla salute. Si tratta di quelle regole su come non prendere le frescate e su come non morire in mare facendo il bagno dopo aver mangiato.

Per chi non conosce le regole, ecco due articoli che le descrivono.

Danny Mitzman, How to avoid getting ‘hit by air’ in Italy (il mio preferito); e Anna Pujol-Mazzini, Illnesses that only seem to strike Italians.

E’ vero che ero in pericolo, insieme ai miei due figli, a rimanere annegato a Venice Beach (CA) qualche anno fa a causa di una risacca. Che esperienza brutta! Ma Dio ha avuto pietà di noi e siamo sempre qui. Tuttavia, una mangiata prima a fare il bagno non c’entrava un tubo. E’ anche vero che qui a Firenze una quindicina di anni fa sono stato ricoverato d’urgenza per una polmonite fulminante, dopo una lunga bronchite. Sì, sì anche durante la bronchite (ma non durante la polmonite quando ero ricoverato ricevendo delle flebo importanti) continuavo ad andare in bici a insegnare a Villa Aurora, la Facoltà di teologia avventista dove sono docente.

Ora dopo quella parentesi, ecco le prove che io sono a prova di frescata.

Exhibit A. La bici arrugginita, scassata e vecchia regalatami dal grande Andrew Lubbock, prima del suo rientro in Australia. Mi manchi, Andrew 🙂 Si tratta della miglior specie di bici per Firenze dove le bici vengono rubate in continuazione. Battiamo anche le città del sud per il primato in bici rubate. Non specifico delle città meridionali precise perché ho degli amici meridionali, diciamo, un po’ sensibili. Attenzione, però: l’altra metà del mio sangue è metà foggiana e meta salernitana 🙂

 

Exhibit B. Post-tragitto in chiesa domenica 26 novembre 2018. Chiedete a quelli che hanno partecipato alla maratona di Firenze di come era il tempo quella mattina. Vi anticipo che c’era una pioggia fredda. Brrrrrr.

Exhibit C. Sempre in vita, davanti al tavolino di accoglienza (con pasticcini e caffè) della Chiesa Logos. Ottimo lavoro, ragazzi!

Exhibit D. Niente foto. La prova è che ho scritto questo post e l’ho caricato a distanza di una settimana e né quella domenica (pur avendo predicato con i calzini e le scarpe bagnati ed essere tornato a casa sempre in bici dopo il culto) né fino ad oggi la frescata mi ha “investito” 🙂

Potete trovare queste foto vintage (a “shoutout” to Marco Serena) sul mio account Instagram.

Infine: save the date!