Grazie, Signore, per il Salmo 81!

Domenica sera ho predicato a Porto Torres su come sperimentare la pace di Dio. Uno dei principi biblici da seguire è di dare i nostri pesi al Signore (cfr. Filippesi 4:4-9: sermone Logos; sermone Milano). Tendo a cercare di tenere per me i miei pesi, una cosa stupida e peccaminosa. Stupida perché non li posso reggere, peccaminosa perché facendo così non mi fido del mio Signore che vuole darmi riposo (cfr. per es. Matteo 11:28-30). Per cui oggi, e ogni giorno più volte al giorno, devo mettere in pratica ciò che ho predicato domenica sera ed anche altre volte per sperimentare la pace di Dio, la quale è già mia in Cristo – una pace che supera ogni intelligenza.

Fidati-di-me

Nel piano di lettura della Bibbia in due anni, una delle letture per oggi era il Salmo 81. Esso è stato un vero balsamo alla mia anima stamani, al contempo rimproverandomi e incoraggiandomi, una combinazione biblica comune e utile a ogni credente che fosse dell’Antico Patto o sia del Nuovo. I contenuti di questo salmo mi hanno riportato a fidarmi del Signore per ricevere la sua pace e il suo riposo.

Grazie, Signore, per il Salmo 81!
Al direttore del coro. Sulla ghittea. Salmo di Asaf.
Cantate con gioia a Dio, nostra forza;
mandate grida di esultanza al Dio di Giacobbe.
2 Intonate un salmo e fate risuonare il tamburello,
l’arpa melodiosa, insieme alla cetra.
3 Suonate la tromba alla nuova luna,
alla luna piena, al giorno della nostra festa.
4 Poiché questo è uno statuto per Israele,
una legge del Dio di Giacobbe.
5 Egli lo stabilì come una testimonianza di Giuseppe,
quando uscì contro il paese d’Egitto.
Io udii allora un linguaggio che non conoscevo:
6 «O Israele, io ho sottratto le tue spalle ai pesi;
le tue mani han lasciato le ceste.
7 Nell’angoscia gridasti a me e io ti liberai;
ti risposi nascosto in mezzo ai tuoni,
ti misi alla prova presso le acque di Meriba. [Pausa]
8 Ascolta, popolo mio, e io ti ammonirò;
o Israele, se tu mi ascoltassi!
9 Non ci sia in mezzo a te nessun dio straniero,
e non adorare un dio estraneo.
10 Io sono il SIGNORE, il Dio tuo, che ti fece risalire dal paese d’Egitto;
apri la tua bocca, e io la riempirò.
11 Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce,
Israele non mi ha ubbidito.
12 Perciò li abbandonai alla durezza del loro cuore,
perché camminassero secondo i loro piani.
13 Oh, se il mio popolo volesse ascoltarmi,
se Israele volesse camminare nelle mie vie!
14 Subito umilierei i loro nemici
e rivolgerei la mia mano contro i loro avversari.
15 Quelli che odiano il SIGNORE striscerebbero davanti a lui,
e la loro sorte sarebbe decisa per sempre.
16 Io nutrirei Israele con fior di frumento
e lo sazierei di miele che stilla dalla roccia».