Il predicatore ha detto che nel testo greco…

Qualcuno mi ha riferito questa domanda. “Una ragazza di una chiesa nel sud mi ha chiesto qualche spiegazione su Matteo 17:21. Ho fatto qualche ricerca con il materiale che ho, confrontando anche le traduzioni con laparola.net, ma potresti darmi qualche info sul testo originale? In particolare lei ha sentito da qualche predicatore che la traduzione in italiano di “demoni” non corrisponde con il greco. Puoi darmi qualche dritta?”

Da contenuti riportati sono in grado di fare i seguenti commenti.

1. Matteo 17:21 non fa parte del testo originale di Matteo. Al riguardo Bruce A. Metzger (A Textual Commentary of the Greek New Testament, United Bible Societies, Stuttgart 1971) scrive (p. 43): “Dato che non c’è un buon motivo per cui questo brano, se originariamente in Matteo, sarebbe stato omesso, e dato che i copisti frequentemente inserivano materiale derivato da un altro vangelo, appare che molti manoscritti furono assimilati al parallelo trovato in Marco 9:29″.

2. Questo è il motivo per cui alcune traduzioni italiane moderne includono il versetto tra parentesi quadre, tra cui la Nuova Riveduta protestante (=NRiv) e la CEI cattolica. Traduzioni inglesi importanti, come la New International Version, non lo includono affatto. Anzi, io non lo vedo affatto neppure nella NRiv 2006 riportata nella mia versione di Accordance.

3. Riporto ora la traduzione della NRiv di Marco 9:29: “[Gesù] disse loro: ‘Questa specie [genos, in greco] di spiriti non si può fare uscire in altro modo che con la preghiera’.” A rigor di termini la parola “demone” non si trova né in questo versetto né nel contesto più ampio.

4. Infatti il testo greco contiene “letteralmente” il seguente: questo “tipo/genere” o questa “specie” (greco: genos). I traduttori hanno aggiunto “demoni” (in Matteo 17:21) o “spiriti” (in Marco 9:29) riallacciandosi a Marco 9:25 (o il suo “parallelo” in Matteo 17:18), perché è qui dove si trova “l’antecedente” della dicitura “questo tipo”. Infatti Marco 9:25 recita: “Gesù, vedendo che la folla accorreva, sgridò lo spirito immondo, dicendogli: ‘Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non rientrarvi più’.” Lo “spirito immondo” del v. 25 è in effetti ciò di cui Gesù sta parlando al v. 9.

5. Nel Nuovo Testamento i termini “demoni” e “spiriti immondi” fanno riferimento agli stessi esseri malvagi. Vediamo un esempio di questo aspetto (funzionalmente) interscambiabile proprio nei brani paralleli di questo episodio. Matteo 17:18 corrisponde a Marco 9:25. Nel testo greco di Matteo 17:18 c’è “demone”, in Marco 9:25 “spirito immondo”.

Conclusioni

A. Matteo 17:21 è stato aggiunto a Matteo dai copisti, una pratica molto comune nei manoscritti del Nuovo Testamento. La scienza della critica testuale elimina queste aggiunte. Di conseguenza, possiamo fidarci delle traduzioni italiane che leggiamo.

B. Detto questo, abbiamo deciso di esaminare comunque il testo in questione, trovato in Marco 9:29. I traduttori non commettono nessuno sbaglio di traduzione, inserendo in modo esplicito il riferimento trovato in Marco 9:25. Tale prassi è comune e lecita nella scienza della traduzione. In questi casi i traduttori stanno semplicemente e lecitamente aiutando il lettore.

E cosa dire della seguente affermazione: “In particolare lei ha sentito da qualche predicatore che la traduzione in italiano di ‘demoni’ non corrisponde con il greco”?

C. Il predicatore – tecnicamente – ha detto la verità, in quanto la parola “demoni” non si trova (ma neppure “spiriti immondi”) in Matteo 17:21.

D. Ma ciò che ha detto il predicatore è anche fuorviante o almeno inutile. Perché? Perché in questi casi il rendere “esplicita” una cosa “implicita” può aiutare il lettore (cfr. il punto B) e, come abbiamo già detto, è una pratica molto comune e più che lecita. In soldoni, quando Gesù parlava di “questa specie”, faceva chiaro riferimento allo spirito immondo/demone (a seconda del vangelo in questione) precedentemente nominato.

E. Se aggiungiamo a tutto questo che, nel Nuovo Testamento, “spirito immondo” e “demone” siano (funzionalmente) interscambiabili, non capisco il motivo per cui il predicatore avrebbe fatto il suo relativo commento. Non ce n’era motivo.

Questo post affronta il tema della critica testuale, un tema importante ma molto frainteso tra gli Evangelici conservatori in Italia. Accennai a questa nostra lacuna di conoscenza in una breve appendice del mio Risposta a Inchiesta su Gesù (Ed. GBU, p. 71). Un libro di consultazione sulla critica testuale è quello di Cingolani; un libro più esteso è quello di Wegner (di cui parlo qui).

Se vuoi visionare l’edizione standard del Nuovo Testamento in greco, cerca il link “Nuovo Testamento in greco” a questa pagina. Detto questo, ti ricordo che, se non conosci il greco, il vedere il testo originale non ti aiuterà più di tanto. Comunque sia, se volessi, potresti sempre cominciare a studiare il greco. Ma quello sarebbe l’argomento di un altro post 🙂

Per la Bibbia italiana, puoi usare il link fornito sopra, www.laparola.net

Per fare confronti in traduzioni di altre lingue, ecco un sito che ti potrebbe essere utile.

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