La morte, un guadagno? Magari questo ci pare un concetto strano

Tutti noi riteniamo certe cose un guadagno. L’apostolo Paolo pure. Infatti lui considerava la morte un guadagno. Lo dice nella sua Lettera ai Filippesi (1:21):

Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.

Se questo ci colpisce come strano, aiuterà a leggere anche ciò che egli scrive poco dopo (v. 23):

Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire [= morire] e di essere con Cristo, perché è molto meglio.

Per Paolo morire significava essere alla presenza di Gesù Cristo, il suo Salvatore, il suo tutto. Per questo motivo per lui era “meglio” morire, e la morte era per lui “guadagno”.

Perché? Perché al momento della sua morte sarebbe andato a stare con Cristo.

E’ così anche per te, per me?

Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui (Giovanni 3:36).

Qui sono altri post sulla Lettera di Paolo ai Filippesi.

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