La traduzione di Colossesi 2:17: le cose che dovevano o che devono venire?

In riferimento al mio post precedente ( Un cristiano ha il dovere di seguire il calendario ebraico biblico e le relative festività) Marco ha fatto il seguente commento.

Salve sig. Ciavarella, leggendo la scrittura di Colossesi 2:17 ho notato che la Nuova Riveduta si differenzia rispetto alla Nuova Diodati.
La NR preferisce tradurre la parola μελλόντων (mellònton) al passato: “che sono l’ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo”.
Mentre la ND preferisce tradurre lo stesso termine al presente:” queste cose sono ombra di quelle che devono venire; ma il corpo è di Cristo”.
La domanda che mi sono posto è: ma queste “cose” (di cui le festività ebraiche erano un’“ombra” o una figura) erano già avvenute o erano ancora future?
Controllando il testo greco ho appurato che la parola μελλόντων (mellònton) è al presente e non al passato. Quindi sembra che tali “cose” non erano ancora avvenute o adempiute, ma erano ancora future.
Anche le traduzioni interlineari della San Paolo e del pastore Arnaldo Vianello traducono al presente.
A questo punto sono curioso di conoscere il suo punto di vista su quale sia la corretta traduzione di questo versetto.
La ringrazio!

Grazie per la tua domanda, caro Marco. E’ bene che usiamo diverse traduzioni della Bibbia e che le paragoniamo in quanto non c’è una traduzione perfetta della Bibbia. E’ anche bene che cerchiamo di approfondire quando constatiamo che due traduzioni possono dare un’ottica ben diversa a un determinato versetto. Fatta questa premessa ecco la mia risposta.

Come Marco indica, il participio in questione (mellonton) è grammaticalmente al presente, ma un traduttore deve tener conto di diversi fattori nel “volgere” un testo da lingua A in lingua B. Nel caso specifico un fattore importante è capire dal punto di vista di chi i riti menzionati in Colossesi 2:16 (il mangiare, il bere, feste, noviluni e sabati) hanno un carattere “futuro”.

Mi ritrovo pienamente nella seguente risposta di Peter T. O’Brien (Colossians, Philemon, Word Biblical Commentary, Word, Waco 1982, p. 140). Riporto il testo prima in inglese e poi lo traduco.

“The expression ‘the things to come’…does not refer to what lies in the future from the standpoint of the writer [Paul]…, so pointing, for example, to the time of the Second Coming, for then the…’shadow’…would not have been superseded and the ordinances referred to would retain their importance. Rather, the expression is to be interpreted from the period when the legal restrictions of verse 16 were enjoined; it is future from the standpoint of the OT…. Christ has arrived. The substance has already come. The regulations belonged to a transitory order, and have lost all binding force. Hence the RSV [Revised Standard Version] translation ‘a shadow of the things to come’ is ambiguous, if not misleading; better is the NIV [New International Version] rendering ‘a shadow of the things that were to come’.”

In quanto segue inserirò le due traduzioni italiane, menzionate sopra da Marco, al posto delle loro rispettive traduzioni italiane.

“La frase ‘le cose che devono/dovevano venire” non fa riferimento al futuro dal punto di vista dello scrittore [Paolo]…in tal modo indicando un riferimento, per es., alla seconda venuta di Cristo, poiché allora la ‘ombra’ non sarebbe stata soppiantata e i riti menzionati avrebbero ancora la loro importanza. Piuttosto, la frase è da interpretare in riferimento al periodo in cui i dettami legali del v. 16 furono comandati; tale frase è futura dal punto di vista dell’Antico Testamento…. Cristo è arrivato. La sostanza è già venuta. Tali precetti appartennero a un’epoca transitoria, e hanno perso il loro carattere vincolante. Di conseguenza, la traduzione della ND l’ombra di quelle che devono venire è ambigua, se non addirittura fuorviante; è meglio la resa della NR l’ombra di cose che dovevano avvenire.”

Qual è il ragionamento di Paolo? Non dobbiamo permettere che qualcuno ci giudichi in merito ai riti dell’Antico Patto. Perché? Perché essi erano ombra di ciò che doveva venire con l’arrivo del Messia, e quel Messia è già arrivato. Perciò, dato che la “sostanza” o il “corpo” (Gesù il Cristo) che l’ombra indicava è qui, tale ombra non è più vincolante. Essa ha svolto bene il suo ruolo anticipatore, e ora dobbiamo concentrarci su quello che essa indicava e segnalava: Gesù Cristo e i dettami del Nuovo Patto che egli ha inaugurato con il proprio sangue.