L’accento sulle cose giuste?

Un paio di anni fa ho partecipato a un culto in un’altra città. Conoscevo la chiesa in questione, compreso il pastore, e mi ha fatto piacere salutare vecchi amici, compreso lui. Per tanti versi il culto è stato edificante e per questo ringrazio il Signore. Ma tre cose, chiamiamole “negative”, mi sono rimaste impresse.

1. In una testimonianza una persona ha parlato male dell’arte, mettendo in evidenza come essa ci può indurre in idolatria. La persona aveva fatto un intervento (a mio avviso) utile, in merito al problema di certe forme di arte religiosa, ma poi non ce l’ha fatta a fermarsi lì. Ha dovuto assolutizzare la tematica.

2. Il predicatore ospite, in un passaggio del suo sermone, si è scagliato contro il piercing spiegando che una cosa del genere di sicuro costituiva una sorta di segno della fine del mondo.

3. Almeno altre due persone, a tu per tu, mi hanno detto di essere sicure che il ritorno di Cristo era vicino.

Qualche riflessione.

A. Non sappiamo quando Cristo tornerà. Durante la storia della chiesa, fin dai primissimi secoli, diverse generazioni hanno pensato di essere l’ultima. Hanno sbagliato. Dovremmo essere pronti per l’imminente ritorno di Cristo? Certo. Possiamo sapere quando egli tornerà? Sì, se siamo più intelligenti di Gesù nella sua umanità (cfr. Marco 13:32). Il fatto che Cristo possa tornare a qualsiasi momento dovrebbe invogliarci a vivere una vita di santità? Questo è ciò che ci spiega l’apostolo Pietro in 2 Pietro 3:11-13; per cui sì.

B. Non dobbiamo assolutizzare le cose che la Bibbia non assolutizza; e non pensiamo di essere esperti in settori in cui non siamo preparati. Noi predicatori dovremmo tenere al centro le cose che la Bibbia tiene al centro e lasciare in periferia le cose che la Bibbia lascia lì (cfr. questo post attinente).

C. A proposito, per quanto riguarda la collocazione della bellezza e le arti, personalmente trovo utili le seguenti due citazioni.

“La bellezza accenna a un mondo sovrannaturale oltre a questo.”

“Se la scienza ci impedisce di essere stolti, l’arte fa sì che non perdiamo la nostra umanità, concentrando troppa attenzione sul mondano. La bellezza ci ricorda che ciò che sta davanti ai nostri occhi non costituisce la totalità del mondo.”

Entrambe da p. 82 di Gene C. Fant Jr., The Liberal Arts: A Student’s Guide, Crossway, Wheaton 2012.

Lettura biblica consigliata: 2 Pietro 3.

Una risposta a “L’accento sulle cose giuste?”

  1. In riferimento all’arte, probabilmente il duro atteggiamento di alcuni credenti nasce in risposta all’uso idolatrico che si fa di statue e immagini nel cattolicesimo. Io però tengo sempre a mente che il Tempio di Salomone e il palazzo reale contenevano svariate sculture animali (leoni e buoni) e vegetali. L’opera fu benedetta dal Signore, per cui dubito che quegli ornamenti andassero contro il secondo comandamento (che secondo me va letto alla luce del contesto idolatrico da cui provenivano gli israeliti, ovvero quello egiziano in cui gli dei erano notoriamente rappresentati con animali, e da quello in cui si sarebbero ritrovati in Canaan). Credo che fino a quando sculture e immagini rimangono tali, cioè rappresentazioni realizzate per fini decorativi e ornamentali, non ci sia alcun problema (anche se non condivido le rappresentazioni in qualsiasi forma di Dio e Gesù). Diverso è il caso in cui si fabbricano dei soggetti per rendere loro un servizio. Il serpente di rame ad esempio venne costruito appositamente su ordine di Dio e poi distrutto nel momento in cui il popolo cominciò a triburargli un culto.

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