Perché non credo che la Bibbia autorizzi né la predicazione né il pastorato delle donne

In questa foto ci sono alcuni dei miei interns della Chiesa Nuova Vita di Bologna che presentano se stessi alla Chiesa Risveglio Valdese di Torre Pellice.

A mio avviso il movimento evangelico italiano conservatore sta davanti a un bivio su due questioni che riguardano le donne evangeliche. Si tratta del ruolo della donna in casa e in chiesa. Per “casa” intendo dire il ruolo della moglie all’interno di una coppia sposata. Per “chiesa” intendo sia la predicazione femminile sia il pastorato femminile. E’ il mio parere che qui, biblicamente, sono collegate le questioni “casa” e “chiesa”. Detto ciò, in questo post voglio affrontare specificamente la questione della predicazione e del pastorato femminili. In altri termini, questo post riguardo la donna nella chiesa.

Ho detto sopra che, a mio avviso, il movimento evangelico italiano “conservatore” si trova davanti a un bivio. Per tante altre chiese non conservatrici, invece, il tema di questo post è già stato affrontato e deciso. Per constatare questo basta andare sui siti web di chiese come quella valdese, metodista o battista (UCEBI) e troverete nomi di pastori (maschi) ed anche di pastore (femmine). Queste chiese, ed altre ancora, hanno già una posizione consolidata sul ruolo della donna in chiesa.

In questo post io non entro in dialogo con loro. Il motivo è questo. Queste chiese affermano esplicitamente di non credere nella piena ispirazione della Bibbia. Per questo motivo, un eventuale confronto con loro si dovrebbe spostare a una questione anteriore, ovvero quella dell’autorità delle Sacre scritture.

Desidero invece fare un contributo al dibattito che sta iniziando a versificarsi all’interno delle chiese evangeliche “conservatrici”, quelle cioè che riconoscono la piena ispirazione della Bibbia. Di conseguenza, esse (come me) si prefiggono di rifarsi alla Bibbia come autorità e arbitro finali in merito a ciò in cui bisogna credere (credo) e al modo in cui bisogna comportarsi (condotta), se ci si ritiene seguaci di Gesù Cristo.

Sono alcune delle chiese di questa tipologia che, ripeto, a mio avviso stanno affrontando o affronteranno in futuro il tema di questo post. Attenzione: in questa tipologia di chiese c’era già stata una posizione consolidata, che in alcune di esse viene ora messa in discussione. Notate che non c’è nulla che non va col mettere in discussione una posizione teologica. L’importante è prefiggersi di metterla in discussione per conformarla sempre di più a quella delle Sacre Scritture, quale che sia la posizione dottrinale sotto esame.

Credo che un modo efficace per me di fare un contributo è semplicemente di riportare dei commenti altrui che esprimono pienamente la mia posizione. Provengono dalla NIV Zondervan Study Bible, il cui general editor è D.A. Carson, e vengono fatti su 1 Timoteo 2:12, uno dei versetti più dibattuti e più importanti sulla questione. L’autore di questi commenti è Robert Yarbrough.

Ecco prima questo versetto nella Nuova Diodati, e poi nella NIV (New International Version), la traduzione che Yarbrough commenta.

NDiodati: “Non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sull’uomo, ma…che stia in silenzio.”

NIV: “ I do not permit a woman to teach or to assume authority over a man; she must be quiet.”

Qui ci sono i commenti in inglese della Bibbia da studio in questione che poi tradurrò sotto.

“2:12 permit. When the NT uses this word, it always refers to what a figure in authority allows (or prohibits). As an apostle (see v. 7), Paul fits this description. The first-person form (“I do not”) makes sense as Paul pens these personal reminders to his younger associate. teach . . . assume authority. Teaching (Greek didsakein) and oversight (Greek authentein, to exercise oversight) are two major domains of pastoral leadership (4:11; cf. 2 Tim 4:2; Col 1:28; 1 Thess 4:2; Heb 13:17; 1 Pet 5:2-3). Paul is not thinking of two separate, unrelated activities but of the worship setting in which the congregation’s overseers (3:1-7) exercise leadership by what they teach and urge on God’s people. In other settings women may very well play prominent roles (Acts 18:26; Rom 16:1-2). Paul is not addressing women’s roles in every circumstance of daily church life or roles in other social settings like business or government or everyday life outside the church. must be quiet. Even in worship, Paul does not teach that women “must be quiet” at all times; 1 Cor 11:5 assumes that women prayed and prophesied in the assembly. (The Greek word translated “quiet” also occurs in v. 2, where it applies to the lives of men and women alike.) It is reasonable to assume women sang (Eph 5:19; Col 3:16; Jas 5:13). Yet there are no clear examples in the NT of women serving as overseers (3:1) in apostolic churches. The counsel of this verse reflects that precedent and, as far as our evidence goes, the universal policy in early Christian generations and beyond.”

Ora qui di nuovo la NDiodati e poi i commenti tradotti in italiano: “Non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sull’uomo, ma…che stia in silenzio.”

“2:12 permetto. Quando il NT usa questa parola, essa fa sempre riferimento a ciò che una persona in autorità permette (o proibisce). Come un apostolo (cfr. v. 7), Paolo rientra in tale tipologia. La forma prima singolare (io “non permetto”) è appropriato in quanto Paolo scrive al suo collega più giovane questi promemoria personali. insegnare . . . usare autorità. Insegnare (greco didsakein) e sorvegliare (greco authentein, esercitare supervisione) sono due ambiti principali della leadership/guida pastorale (4:11; cfr. 2 Tim 4:2; Col 1:28; 1 Tess 4:2; Ebrei 13:17; 1 Pietro 5:2-3). Paolo non ha in mente due attività separate o scollegate ma piuttosto un contesto di culto in cui i vescovi della congregazione/comunità (3:1-7) esercitano leadership/guida per mezzo di ciò che insegnano e con cui esortano il popolo di Dio. In altri contesti è certamente possibile che le donne possano svolgere ruoli importanti (Atti 18:26; Rom 16:1-2). Paolo non sta affrontando la questione del ruolo delle donne in ogni circostanza della vita di chiesa né i ruoli in contesti esterni alla chiesa quali il mondo del lavoro, il governo o la vita quotidiana al di fuori della chiesa. che stia in silenzio. Nemmeno nel culto Paolo non insegna che le donne devono “stare in silenzio” in ogni momento; 1 Corinzi 11:5 presuppone che le donne pregassero e profetizzassero durante la riunione. (La parola greca tradotta “in silenzio” ricorre anche al v. 2, dove viene applicata alle vite sia degli uomini sia delle donne.) E’ ragionevole pensare che le donne cantassero (Efesini 5:19; Col 3:16; Giacomo 5:13). Detto questo, non ci sono esempi chiari nel NT di donne che servono come vescovi (3:1) in chiese apostoliche. I contenuti di 1 Tim 2:12 rispecchiano questo precedente ed anche, per quanto riguarda le prove a noi pervenute, ciò che è stata la prassi/politica universale nelle prime generazioni, e oltre, del movimento cristiano.”

A questo punto cosa dire delle donne nella chiesa? Ce ne sarebbe tanto! Tuttavia, in questo post comunico semplicemente quanto sia importante (anzi a mio avviso importantissimo) che le donne evangeliche imparino a insegnare. Da parte mia, sono molto fiero e privilegiato di avere un ruolo proprio a riguardo, come si vede da queste post “in aula” (post 1; post 2; post 3).

Invece in questa foto mi trovo in visita alle Valle valdesi con alcuni dei miei interns, specificamente in ciò che è probabilmente la scuola di teologia protestante più antica, il Collegio dei Barba (= pastori).

Sì, per me è una priorità molto alta promuovere il ministero femminile, quello biblicamente appropriato. Un esempio è nel viaggiare con Simona Mancini della mia comunità quando lei dà la sua testimonianza in varie chiese…

Chiesa Logos di Gravesano, Svizzera

Chiesa Doulos di Porto Torres

Chiesa Evangelica delle Vallette di Torino

Invece, ecco me e mia moglie Silvia con Nancy e David Guthrie alla Chiesa Logos di Firenze

Ecco Nancy, un’insegnante di donne molto valida insieme e una sorella chiave della Chiesa Logos

La posizione spiegata in questo post è quella di:

-The Gospel Coalition, TGC;

-The Gospel Coalition Italia, TGCi di cui sono co-fondatore;

-La Chiesa Logos di cui sono pastore teologo;

-L’Accademia Teologia Logos di cui sono direttore;

-La Chiesa Nuova Vita, nel cui programma di internship insegno.

Che nella Chiesa di Gesù Cristo gli uomini e le donne svolgano alla maggior gloria di Dio i rispettivi ruoli assegnatigli dal Signore della Chiesa!