Perché non sono cattolico?

Rosemarie mi ha scritto:
“Buongiorno pastore, vorrei farle una domanda forse banale: perché non è cattolico? Che male c’è ad essere cattolici? Grazie, un saluto.”
La domanda è buona. La mia risposta potrebbe essere breve, media o lunga. Quella lunga si trova nel mio libro Come avere pace con Dio. Martin Lutero sulla giustificazione per fede, 2 ed. (Sophos, Bologna 2016; Casa della Bibbia; CLC).
Scrivo qui la risposta breve, in vista di domani, l’anniversario dell’affissione delle 95 tesi da parte di Martin Lutero il 31 ottobre 1517.
La chiesa cattolica romana ha tanti pregi e tanti difetti, ma ha un difetto di fondo molto grave. Per la Chiesa cattolica la Bibbia non ha l’ultima parola. Per il cattolicesimo ci sono due fonti di autorità: la Sacra Scrittura e la Sacra Tradizione. Questo fa sì che, se io fossi cattolico, per la mia comprensione di Dio non potrei attingere esclusivamente alla Bibbia. Perché? Perché dovrei lasciare posto accanto alla Bibbia all’altra autorità, quella del Magistero il quale determina cosa rientri nella Sacra Tradizione.
La Bibbia è piena di versetti che mi indicano che essa è pienamente ispirata e pienamente sufficiente a comunicarmi ciò che Dio vuole che io sappia su di lui, su di me e sull’universo intero. Non voglio interferenze che mi sviino dal capire il “punto di vista” di Dio.
Sono cresciuto cattolico, diversi miei famigliari sono rimasti cattolici (alcuni sono diventati atei), ho fatto le elementari e le medie con le suore, ho fatto il chierichetto e tutte queste esperienze (nel mio caso) sono state positive. Tuttavia, io non ho trovato la salvezza nella Chiesa cattolica romana.
Solo quando sono stato invitato a uno studio biblico e le persone lì presenti mi hanno spiegato il piano della salvezza, sono nato di nuovo per la sola fede nel solo sacrificio di Gesù Cristo, il mio Signore e Salvatore. Questa possibilità è aperta anche a voi che leggete. Ecco qualche versetto che vi guiderà a capire come fare vostra la salvezza che Dio vi offre in Cristo.
  • “È venuto [Cristo] in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome” (Giovanni 1:11-12).
  • “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio…. Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui” (Giovanni 3:16-18, 36).
  • “[Gesù disse] In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24).
  • “Essi dunque gli dissero: ‘Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?’ Gesù rispose loro: ‘Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato’” (Giovanni 6:28-29).
  • Giovanni 20:31: “Questi [segni] sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.”
  • 1 Giovanni 5:12-13: “Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita. Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.”
-In questo post c’è un link all’ottimo libriccino di Andrea Brucato sulle differenze tra il cattolicesimo e la fede evangelica. E’ ottimo da leggere ed anche da regalare.
-Facciamo lo stesso io e Andrea Giorgi nel nostro I Cinque sola della Riforma Protestante.
-La salvezza in Cristo avviene per mezzo della giustificazione per fede. In questo sermone su Romani 4:5 parlo della giustificazione.
-In questo sermone invece parlo dell’importanza del sola scriptura (= avere solo la Bibbia come la nostra autorità per credo e condotta). Tale sermone fa parte di una serie sul cattolicesimo romano predicata da me e Andrea Giorgi, con un intervento importante delle ex-suore Anna Maria e Cristiana.