Protestantesimo o Cattolicesimo? Ciavarella vs. Santopaolo in un confronto onesto e leale

Ecco in due filmati (Parte 1 e Parte 2) il dibattito tra il prof. Pietro Ciavarella e il prof. Luigi Santopaolo, moderato dal pastore Mark Oden della Chiesa Neapolis (uno spot video su questa chiesa) e intitolato: La Riforma è conclusa?

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Questo dibattito è da diffondere. Non lo dico perché io sono uno dei due relatori bensì perché si tratta di un confronto schietto ma leale tra due relatori convinti delle proprie posizioni che le spiegano e poi rispondono a obiezioni e domande. In altri termini, se siamo cattolici o evangelici o nessuno dei due, qui abbiamo l’opportunità di sentire in modo non filtrato le due campane, quella evangelica e quella cattolica.

Dopo il dibattito (ma anche prima) c’è stato un clima molto accogliente in cui evangelici, cattolici e non-schierati si sono parlati con uno spirito di amicizia. Bravi, bravissimi Neapolis! Mi ha fatto piacere conoscere anche il parroco cattolico che era in visita di nome Donato e un professore di biologia che abita non lontano dai miei parenti campani. Faccio questi due nomi solo a titolo d’esempio. Mi ha fatto un immenso piacere salutare vecchi amici e conoscerne altri nuovi. Io e il prof. Luigi Santopaolo ci siamo scambiati contatti e abbiamo concordato di prendere insieme un cappuccino quando egli è in visita a Firenze.

Qui c’è la locandina del dibattito, il quale fa parte della serie di incontri della Neapolis: Riforma. A proposito, potete ascoltare i sermoni del pastore Oden e quelli di altri predicatori della sua chiesa qui.

Ecco io e Mark prima del dibattito davanti alla chiesa

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Qui invece è la famiglia Oden

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Grazie, Jane, dell’ottima ospitalità e grazie anche ai figli Oden. Lo studio biblico tenuto dal papà a colazione (a base di fiocchi d’avena), in cui avete tutti partecipato attivamente è stato ottimo. Continuate a leggere la Parola e conoscere la Parola fatta carne!

Qui invece ci sono Iossina, Virgilio e Serena della Chiesa Nuova Vita di Salerno (FB; sito) che conoscevo già dalla mia visita alla loro chiesa. Grazie di essere venuti! Un caro saluto al pastore Justin e a tutta la vostra comunità.

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Eccomi poi a fine serata davanti alla pizzeria dove abbiamo mangiato la pizza vera a mezzanotte con Francesco Schiano e sua dolce moglie Milena. Mark era già dentro cercando di vedere se ci avrebbero fatto entrare.

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Tornando al dibattito…

Per la parte cattolica il prof. Luigi Santopaolo

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Per la parte evangelica il prof. Pietro Ciavarella (Accademia, Chiesa Logos, Facoltà Villa Aurora, libri, risorse blog, risorse youtube).

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Libri inerenti al tema del dibattito.

Pietro Ciavarella, Come avere pace con Dio. Martin Lutero sulla giustificazione per fede, Sophos, Bologna 2016.

Pietro Ciavarella e Andrea Giorgi, I Cinque sola della Riforma protestante, Sophos, Bologna 2017, che viene presentato in questo filmato da una napoletana verace 🙂

Post collegati: il pastore di Neapolis, Mark Oden e il ritiro congiunto Logos/Nuova Vita Bologna; Perché non sono cattolico?; Ciavarella ospite di Teleromagna su Lutero; Un’intervista con Luca Faedda su Come avere pace con Dio; il breve libro di Andrea Brucato sulle differenze tra il cattolicesimo e il protestantesimo.

Grazie a tutti quelli che hanno pregato per questo dibattito.

Che il Signore benedica grandemente la famiglia Oden, i coniugi Schiano, Lorenzo Piol e tutti quelli che s’impegnano a Napoli, Salerno e nella Campania tutta per la diffusione del vangelo di Cristo!

4 Risposte a “Protestantesimo o Cattolicesimo? Ciavarella vs. Santopaolo in un confronto onesto e leale”

  1. Bene, il video è stato fatto allora! Peccato che…è durato troppo poco. Purtroppo non è stato possibile trattare approfonditamente gli argomenti accennati, però qualcosa di interessante è stato detto. Mi ha fatto piacere che su alcuni argomenti, entrambi i relatori si sono trovati d’accordo. Devo dire che molte delle cose dette dal prof. Santopaolo sono assolutamente di buon senso e condivisibili, tra cui l’approccio eccessivamente letteralista, che molti evangelici hanno nei confronti del testo biblico e che rendono difficile il dialogo anche fra evangelici stessi! (parlo per esperienza personale); inoltre bene ha fatto il prof. Santopaolo a richiamare l’attenzione sul fatto che, in dibattiti come questi, è sempre bene avere a mente la distinzione fra l’ortoprassi (evangelica o cattolica) e la prassi “popolare”. Per entrambe le confessioni, basarsi su ciò che il “popolo pratica” e non su ciò che è l’insegnamento “ufficiale” (della chiesa o della Bibbia) è un ostacolo enorme nel dialogo, perché si finisce col considerare “pratica legittima” dell’intera confessione, la deviazione dall’ortodossia dei pochi.
    Mi è piaciuto il coraggio del pastore Ciavarella nel denunciare apertamente gli arzigogoli che il cattolicesimo mette in campo per giustificare le proprie interpretazioni che, molte delle volte, sanno proprio di arrampicata sugli specchi. Io le chiamo ironicamente “acrobazie ermeneutiche”. Da quando mi sono reso conto di questo modo di procedere, mi guardo bene dal farmi coinvolgere in confronti con la parte cattolica, perché è estremamente frustrante sentirsi citare dei passi (dal chiaro significato) sui quali si ricamano deduzioni teologiche che non hanno alcun aggancio col testo in esame e nessuna delle implicazioni che si vorrebbero.
    Mi sarebbe piaciuto che si fosse trattata più diffusamente la questione del canone, perché ritengo che il protestantesimo ha, in esso, un fronte di debolezza; non a caso, qualunque dialogo con un cattolico praticante erudito, finisce sempre lì. Sarebbe stato pure interessante chiarire quali sono le corrette modalità di applicazione del principio del Sola Scrittura e quali i possibili fraintendimenti (come il letteralismo biblico che tende a spazzare una basilare regola ermeneutica come la contestualizzazione narrativa o storica). A questo proposito, cioè del Sola Scrittura, non so quante volte, da parte cattolica (e dico io: giustamente!) mi sono state poste le seguenti domande: se la Scrittura è l’unica fonte della rivelazione e se è vero che essa è chiara, come si spiega la proliferazione di centinaia di chiese, tutte “evangeliche” che dicono di attenersi solo alla Bibbia, che hanno posizioni antitetiche in molte questioni? Come si spiegano le contraddizioni dei riformatori (Lutero e Zwingli ad esempio, sul significato della Cena del Signore)? La deviazione teologica in cui versano molte chiese evangeliche, non è forse il risultato proprio del Sola Scrittura?
    Ecco, mi sarebbe piaciuto che queste tematiche fossero state trattate più ampiamente (rispetto, ad esempio, alle questioni classiche del culto delle immagini, grave per carità, ma subordinato a mio avviso all’origine delle divergenze fra cattolici e protestanti ceh sta proprio nel Sola Scrittura e nel modo di interpretare la Bibbia).
    Per il resto, è stato comunque un bel dibattito, soprattutto perché abbastanza sereno (anche se non ho potuto fare a meno di notare qualche sussulto del pastore Ciavarella, a giudicare dalle espressioni del suo viso, a seguito di certe affermazioni del prof. Santopaolo, ahah).

    1. Grazie dei tuoi commenti, caro Giuseppe, i quali mettono in campo tante tematiche da esplorare. Solo alcuni commenti. 1. Più leggo, più studio, più vivo e invecchio, più sono convinto che il sola Scriptura sta alla base di tutto. 2. La questione del canone è sicuramente complessa. Detto ciò, trovo irragionevoli le implicazioni che la Chiesa cattolica romana trae dalla pretesa che sia stata la Chiesa a scegliere quali libri includervi, ovvero: che esista un Magistero a guidarci nella retta comprensione della Bibbia e che accanto ad essa ci sia una Sacra Tradizione ispirata quanto la Sacra Scrittura. In altri termini, quali che siano le complessità della formazione del canone, non vedo in nessun modo fondata l’esistenza di un Magistero o di una Sacra Tradizione. 3. Gli evangelici conservatori hanno un ampio nucleo in comune, anche se ci sono tante cose periferiche su cui non siamo d’accordo. Detto questo, io mi sento a mio agio con evangelici che non la pensano come me. Soteriologicamente sono calvinista, non sono pentecostale e non sono dispensazionalista (cito queste tre cose a titolo d’esempio). Eppure provo una forte comunione fraterna con tanti arminiani, pentecostali e dispensazionalisti. Anzi, gran parte dei credenti che conosco professano almeno una di queste tre componenti, spesso due o anche tutt’e tre! Il dunque? Dobbiamo tutti crescere nella nostra comprensione delle Sacre Scritture. Più le studiamo, più le mettiamo in pratica, più le indaghiamo, per la misericordia di Dio, più tutti noi ci avvicineremo a una comprensione più precisa delle Scritture e a un comportamento più consono con esse. Io ho bisogno di crescere sempre di più in conoscenza e in consacrazione al Signore, di questo sono davvero sicuro.

      1. Condivido. Da parte cattolica si continua comunque a faticare nel vedere una relativa compattezza del mondo protestante attorno ai cinque pilastri della Riforma e alle verità fondamentali del Cristianesimo. È una fatica immane chiarire questo concetto, o almeno, per me è stato così (forse perché sono incapace io di farmi comprendere, non so), così come è faticoso far comprendere cosa intendiamo per Sola Scrittura e che per noi, la chiesa cristiana non è nata nel 1500, ma è solo stata restaurata dopo secoli di deviazione. Ben vengano quindi questi dibattiti, per conoscere meglio le reciproche posizioni.

        P.S. Probabilmente aggiungerò qualche commento sotto il video in Youtube, perché mi sembra che ad alcune cose dette dal prof. Santopaolo sia bene dare una risposta (ovviamente per quel che le mie limitatissime conoscenze mi consentono, essendo ben lontano dalla vostra preparazione teologica).

        1. Certo, ben vengano i commenti sotto i video, di qualsiasi tipo. Inserisco qui qualche libro per chi fosse interessato ad alcune delle tematiche sollevate da Giuseppe nei suoi due commenti. Sul canone un libro di fondo con tutti i dati accademici attinenti è F.F. Bruce, Il Canone delle Scritture, GBU. In qualche modo sul periodo di “vuoto” prima della scrittura dei vangeli canonici c’è Richard Bauckham, Gesù e i testimoni oculari, GBU. Il libro è straordinario e giustamente ha ricevuto un premio importante. David Dunbar, Il canone della Bibbia (Lux Biblica – vol. 3) è utile sia per i dati oggettivi sia per la riflessione teologica. ATTENZIONE: il nome dell’autore è trascritto in modo sbagliato come DuMbar G.D. a questo link https://clcitaly.com/product/lux-biblica-canone-della-bibbia-ibei-1001000023456. Sui vari modi in cui tutti i gruppi (per cui anche i cattolici) del ‘500 consideravano la “tradizione”, ed anche su che cosa intendevano i vari protestanti per Sola Scriptura, è ottimo Alister McGrath, Il pensiero della Riforma, Claudiana: 8.3.2 l’autorità della Scrittura e 8.3.3 Il ruolo della tradizione (complessivamente pp. 172-7 nella terza ed. accresciuta e aggiornata del 1995). I riformatori come Lutero e Calvino si vedevano come i restauratori della vera fede biblica dopo secoli di deviazione. Invece tanti degli anabattisti (per tutti i pregi che avevano) erano ben contenti di vedere un legame diretto senza intermediari tra loro e la chiesa primitiva. Un libro introduttivo sull’interpretazione delle Scritture secondo i vari generi letterari in esse contenuti è Fee e Stuart, Come aprire le porte a una lettura informata della Bibbia, Patmos.

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