Qual è la traduzione migliore della Bibbia

Un mesetto fa il collega e amico Alessandro mi ha scritto: Spesso sento affermare che la vecchia Diodati del 1646 sia la traduzione più affidabile. La prediligo e trovo spesso sfumature non proprio di poco conto rispetto le altre. Giusto una tua opinione in proposito quando ne avrai tempo e voglia mi farebbe piacere.

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Ecco alcuni punti riguardo alle traduzioni della Bibbia i quali tengono conto delle cose sollevate da Alessandro.

  1. Le lingue cambiano. Per questo motivo, è un bene che ci siano nuove traduzioni della Bibbia.
  2. Nessuna traduzione è perfetta.
  3. Le traduzioni seguono strade differenti in due modi.
  4. Il primo modo è nel loro approccio alla critica testuale, ovvero riguardo a quali varianti scelgono di usare nella propria traduzione.
  5. Il secondo riguarda l’obiettivo che si prefiggono in merito al carattere “letterale” o “meno letterale” della traduzione.
  6. Per quanto riguarda la critica testuale, faccio un esempio. La Nuova Riveduta sceglie di seguire il metodo ampiamente condiviso dalla stragrande maggioranza dei critici testuali moderni per quanto riguarda le varianti da usare nella sua traduzione. La Nuova Diodati invece segue principi che hanno trovato (molto, molto, molto, molto) meno consensi. Una conseguenza specifica di queste scelte differenti si trova in 1 Giovanni. Al capitolo 5 la Nuova Riveduta esclude i versetti che la Nuova Diodata include nel cosiddetto Comma giovanneo. Clicca qui per vedere i versetti in questione, messi a confronto nelle due traduzioni. Qui invece è la mia analisi della questione.
  7. La questione del carattere letterale (o meno letterale) di una determinata traduzione è un argomento linguisticamente molto complesso. Qualche traduzione segue la strategia di cercare di riprodurre (in quanto possibile) le strutture sintattiche e grammaticali dei testi originali e di avere una corrispondenza abbastanza stretta tra il numero di parole nell’originale e il numero di parole nella traduzione. Questa sarebbe (in quest’ottica) una traduzione più “letterale”. (Chi s’intende della linguistica ha già capito che in questo post sto semplificando enormemente tutta questa questione. Perché? Perché voglio che questo post sia comprensibile ai non addetti ai lavori.)
  8. Altre traduzioni seguono la linea dell’equivalenza dinamica, ovvero si prefiggono di tradurre il senso delle parole, senza un eccessivo attaccamento alle strutture sintattiche e grammaticali e senza una preoccupazione smodata che ci sia una corrispondenza molto stretta tra il numero di parole nell’originale e il numero nella traduzione.
  9. Un’altra cosa importante. Le traduzioni piuttosto vecchie, la Diodati antica italiana e la King James version inglese (1611) non avevano la possibilità di usufruire dei manoscritti scoperti successivamente, alcuni dei quali sono di grandissima importanza per capire quali delle varianti siano originali. Ecco un semplice esempio per l’Antico Testamento. La scoperta dei rotoli di Qumran, o del mar Morto, risale solo al secolo scorso. Di conseguenza, nelle rispettive traduzioni né i traduttori della King James né Giovanni Diodati poterono tener conto del loro apporto.
  10. A mio avviso, la miglior strategia per scegliere una traduzione della Bibbia da usare regolarmente (e il mio parere è ampiamente condiviso da tantissimi altri studiosi) è di seguire questi due criteri: che la traduzione sia buona e abbastanza moderna. Sennò quando insegniamo, il pubblico avrà un ostacolo automatico nel dover decifrare un italiano antiquato e noi (che predichiamo) già a monte avremo lo stesso problema.
  11. Personalmente prediligo la Nuova Riveduta per i seguenti tre motivi. Essa (1) segue i principi moderni della critica testuale; (2) segue la strategia dell’equivalenza dinamica; e (3) è sufficientemente recente come traduzione. Ripeto: nessuna traduzione è perfetta.
  12. Quando ero convertito da poco, a Chicago, qualcuno chiese a una donna molto saggia: “Qual è la migliore traduzione della Bibbia?” Lei saggiamente rispose: “Quella che tu leggerai.”

In un post successivo parlerò di che cosa possiamo fare, se non conosciamo le tre lingue originali della Bibbia (ebraico, aramaico e greco), e magari non comprendiamo un determinato versetto nella traduzione della Bibbia che scegliamo di usare come la nostra traduzione base.

Buona lettura della Parola di Dio!

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