Umberto Eco, uomo di cultura. Cosa c’entra 1 Corinzi 1-2?

Oggi a Milano si svolge il funerale di Umberto Eco, indiscusso intellettuale d’Italia e non solo. Da anni, nel mio corso di Metodologia della ricerca alla Facoltà avventista di teologia faccio leggere e continuerò a far leggere il suo Come si fa una tesi di laurea. E chi non conosce il suo straordinario romanzo Il Nome della Rosa? Decisi di leggere quell’affascinante libro dopo aver visto l’omonimo film. L’elenco delle opere accademiche e tecniche di Eco è sterminato. Nessuno può mettere in dubbio le capacità e il lavoro intellettuali di questo grande uomo di cultura.

Ma oggi ti invito a meditare sulle parole di un altro grande intellettuale, Saulo di Tarso, diventato l’apostolo Paolo. Ai cristiani di Corinto (tra cui c’erano anche alcuni fissati con il sapere greco) egli scriveva (1 Corinzi 1): “18 La predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio; 19 infatti sta scritto: «Io farò perire la sapienza dei saggi e annienterò l’intelligenza degli intelligenti».”

Dio non ha bisogno della nostra cultura; essa non può salvarci. Ci può salvare solamente una cosa pazzesca: la croce di Gesù Cristo.

L’apostolo prosegue: “20 Dov’è il sapiente? Dov’è lo scriba? Dov’è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo? 21 Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione. 22 I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, 23 ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; 24 ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; 25 poiché la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini.”

Dio è contro la conoscenza? No di certo. La conoscenza è di per sé una cosa anti-Dio? Certamente no. Ma se il nostro sapere ci conduce a non riconoscere il nostro disperato bisogno di un Salvatore, ci siamo affaticati invano, intellettualmente parlando.

Il ragionamento di Paolo prosegue: “26 Infatti, fratelli [e sorelle], guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili; 27 ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; 28 Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, 29 perché nessuno si vanti di fronte a Dio.”

Se potessimo salvarci per cultura, potrei io (o magari potresti tu che sei più intelligente di me) vantarmi di tale salvezza. “Ho conseguito la salvezza, proprio come ho conseguito questa laurea o come ho fatto questa scoperta scientifica.” Ma le cose non funzionano così. Infatti la salvezza arriva solo a chi è veramente “saggio”, che sia una professoressa universitaria o uno spazzino che non ha neppure la licenza della terza media. E chi sono queste persone veramente sagge? Coloro che temono il Signore, perché sanno che il timore del Signore è “il principio della scienza” (Proverbi 1:7).

Paolo prosegue dichiarando che: “30 è grazie a lui [a Dio] che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione; 31 affinché, com’è scritto: «Chi si vanta, si vanti nel Signore».”

Cristo è la nostra sapienza.

Ed è a causa della grazia di Dio, il sacrificio di Cristo e l’opera di convincimento dello Spirito Santo che noi abbiamo ricevuto l’unico antidoto contro la nostra condanna giusta e meritata: il sangue di Cristo, annunciatoci nella pazzia della predicazione.

Non mi fraintendere. La chiesa evangelica italiana ha bisogno di intellettuali, come ha anche bisogno di spazzini. In realtà ha bisogno di discepoli di tutti i tipi e di tutti i mestieri. Il cristianesimo non è contro la cultura. Il cristianesimo vuole che un credente intellettuale svolga la sua professione accademica alla maggior gloria di Cristo, colui nel quale “tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti” (Colossesi 2:3).

Se sei già un credente, intellettuale o non, goditi le seguenti parole di Paolo (in 1 Corinzi 2). Se invece non se ancora un credente, ti invito a diventare veramente saggio, che tu sia una formidabile ricercatrice o un operaio di fabbrica che butta via metà dello stipendio nelle slot. Accogli Gesù Cristo come il tuo unico Salvatore e Signore, come la tua unica speranza per la salvezza eterna. Ti invito a diventare veramente saggio.

“6 Tuttavia, a quelli tra di voi che sono maturi esponiamo una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, i quali stanno per essere annientati; 7 ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra gloria 8 e che nessuno dei dominatori di questo mondo ha conosciuta; perché, se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9 Ma com’è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». 10 A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11 Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. 12 Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; 13 e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. 14 Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.15 L’uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno. 16 Infatti «chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?» Ora noi abbiamo la mente di Cristo.”

In un post successivo, spero di scrivere due cose su un credente di grande cultura che è morto qualche mese fa.

Per ora se leggi l’inglese, ecco un breve articolo che si rifà a un libro dell’intellettuale cristiano John Frame: 19 Turning Points in the History of Philosophy and Theology.

Ecco inoltre il sito web di John Frame e Vern Poythress.