L’importanza dello Spirito Santo nella vita di Gesù…e nella nostra

Lo Spirito Santo faceva parte integrante del ministero di Gesù. Illustro questo dal vangelo di Luca.

Il precursore di Gesù, Giovanni Battista, sarebbe stato “pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre (1:15). La madre di Gesù è rimasta incinta quando “lo Spirito Santo” venne “su di” lei “e la potenza dell’Altissimo” le coprì “dell’ombra sua” (1:35). Elisabetta, la madre di Giovanni, “fu piena di Spirito Santo” nel suo incontro con Maria (1:41). Entrambe erano incinte, Maria con Gesù, Elisabetta con Giovanni, il precursore di Gesù. Anche il padre di Giovanni, Zaccaria, “fu pieno di Spirito Santo” quando “profetizzò” riguardo al Messia e anche riguardo al proprio figlio (1:67). Quando Gesù viene presentato nel tempio, lo Spirito Santo viene sopra Simeone (2:25-26), il quale mosso dallo Spirito (2:27) ringrazia Dio per aver visto il suo Messia. La nascita di Gesù è circondata dallo Spirito.

Poi ha inizio il ministero di battesimo di Giovanni. Giovanni mette ben in chiaro la differenza tra il proprio battesimo e il battesimo di colui che sta annunciando. Il detto di Giovanni al riguardo è ben noto: “Io vi battezzo in acqua; ma viene colui che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (3:16). Il Messia non userà acqua bensì lo Spirito per il suo battesimo. Intanto il Messia stesso si sottomette al battesimo di Giovanni, e Luca riporta che in quell’occasione “lo Spirito Santo scese su di lui in forma corporea, come una colomba” (3:22). Poco dopo leggiamo (4:1) che “Gesù, pieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, dove era tentato dal diavolo.” Dopo aver superato la tentazione da parte del diavolo, Luca comunica che (4:14): “Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne tornò in Galilea; e la sua fama si sparse per tutta la regione.” Poi Gesù inaugura il suo ministero pubblico alla sinagoga di Nazaret. Il testo di Isaia che egli legge lì inizia con lo Spirito Santo (Luca 4:18-19): “Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri, e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, 19 e a proclamare l’anno accettevole del Signore.” Il ministero di Gesù va avanti nella potenza dello Spirito.

Durante quel ministero una volta Gesù aveva mandato settanta discepoli a proclamare il regno di Dio. Quando essi ritornano, fanno rapporto a Gesù. E Luca ci dice che (10:21): “In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli! Sì, Padre, perché così ti è piaciuto!” Poco dopo Gesù pronuncia un detto meraviglioso sullo Spirito, quando dice (11:13): “Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!” Ma Gesù prendeva così seriamente lo Spirito che ha anche pronunciato anche uno dei suoi detti più severi in merito a lui. Il testo è ben conosciuto (12:10): “chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato.” Poi nello stesso contesto Gesù continua e promette ai suoi l’aiuto speciale dello Spirito, quando essi saranno condotti davanti alle autorità. Gesù esorta (Luca 12:11b-12): “Non preoccupatevi del come e del che risponderete a vostra difesa, o di quello che direte; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento stesso quello che dovrete dire”.

Per cui Gesù era circondato dallo Spirito nella sua nascita e nel suo ministero.

Se lo Spirito Santo faceva parte integrante della vita di Gesù, è concepibile che noi ne possiamo fare a meno? Dio non vuole assolutamente che facciamo a meno dell’opera dello Spirito, anzi!

Infatti come abbiamo già visto c’era la promessa che un giorno Gesù avrebbe battezzato i suoi seguaci con lo Spirito affinché anch’essi potessero avere l’aiuto dello Spirito per la loro vita e per la loro testimonianza. A questo riguardo è importante notare il modo in cui l’evangelista Luca termina il proprio vangelo (24:46-49). Gesù aveva appena parlato del modo in cui “tutte le cose scritte” nell’Antico Testamento riguardo a lui dovevano compiersi. Poi aggiunge: “46 «Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno, 47 e che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. 48 Voi siete testimoni di queste cose. 49 Ed ecco io mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi, rimanete in questa città, finché siate rivestiti di potenza dall’alto».” “Quello che il Padre ha promesso”, ciò che rivestirà di potenza i discepoli, non è altro che lo Spirito Santo.

Potete leggere della realizzazione di quella promessa nel secondo volume di Luca, il libro degli Atti. Tutti noi possiamo vivere e testimoniare nella potenza dello Spirito!

-Risorsa collegata: Il mio libro Comprendere la Trinità (CLC; CdB; Casabiblica) contiene anche due capitoli sullo Spirito Santo e una tabella sui doni spirituali.

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